lunedì 26 marzo 2012

mi telefona e mi dice

Ero lì, ieri sera, che bevevo con quelle ragazze (bevi bevi, mi dicevano) e insomma mi telefona e mi dice: "Allora sei pronta? tra un po' leggo il tuo pezzo e poi mando la musica e poi ti chiamo".
No, macchè. Non sono mica mai pronta, io.

Però alla fine va, con il telefono quasi scarico da vera cialtrona, ma va, e ci si fa una chiacchierata in radio in diretta.

E poi una volta tornata a casa, che ero al compleanno di una befana che adoro, mi sono ascoltata Alessandro mentre leggeva il mio "La panna cotta"; ed è bravo davvero. Che a pensare che l'avevo scritto io, nemmeno ci credevo.

Ecco, questa cosa qui a Radio 500, una radio in una 500 che girovaga (vigili permettendo) per Milano e che trasmette musica e che la domenica fa blog therapy e che io ringrazio.

Guarda, son stata proprio contenta.

mercoledì 14 marzo 2012

esistenzialismo

e tutti in giardino verso l'orto, c'è da mettere a terra le piantine di piselli e zucchine cresciuti in classe nei vasetti.
Ma c'è gruppetto di bambini che ci mette un po' a portarsi verso l'orto, il giardino è grande e attraente.


- Finché non ci siete tutti, io non inizio.
- Io ci sono tutta!

(lei, Debora, 4 anni)

martedì 13 marzo 2012

lo sento

- Mi stanno arrivando le mestruazioni, lo sento.

Anch'io, m'ha detto lui.

giovedì 8 marzo 2012

partner

Tra i partner del prossimo (speriamo) progetto Comenius ci saranno sette diversi paesi europei tra cui il nostro; la referente (santa donna) è andata di recente in Turchia per il meeting di progetto.
In un momento di chiacchiera libera, mangiando come turchi, i Sette si scambiavano idee, discutevano su possibili progetti da fare nelle rispettive realtà, ridevano e scherzavano amabilmente, il tutto ovviamente in inglese.

Solo uno dei partner se ne restava un po' in disparte, pensierosa, e non partecipava alla discussione. Era la referente inglese.
Quando le chiesero perché non si facesse avanti nella ciàcola collettiva, la risposta fu questa:

"Ma no, è tutto a posto...riflettevo solo: io vi vedo che chiacchierate tra di voi così bene, siete fantastici, ma non capisco proprio tutto tutto quello che vi dite".

Ringrazio la referente per questo meraviglioso racconto che ci ha regalato oggi.

giovedì 1 marzo 2012

il cactus

Oggi a scuola abbiamo parlato della semina nei vasetti fatta ieri di piselli, zucchine e pomodori. Ho spiegato ai bambini che il semino, aiutato dalle nostre cure, dalla luce e dall'acqua, nascerà e crescerà e quando sarà diventato una piantina grandicella e abbastanza forte, noi andremo a interrarla nel nostro orto. E lì, con tutto lo spazio a disposizione, metterà delle belle radici e diventerà sempre più grande.

Come noi! Dice una bimba.
Certo, dico io, è vero. Però pensateci: la piantina ha le radici e starà ferma lì, si allungherà e crescerà, oppure si allargherà, come per esempio le zucchine, invece noi abbiamo i piedi e ci possiamo muovere.
La spiegazione non piace del tutto ad un bimbo che mi dice che lui conosce una pianta, un cactus particolare, che (cito testuali parole) per cercare l'acqua tira fuori le radici e con quelle va a spasso come fossero dei piedi.
Io non credo che questa pianta esista, probabilmente è un'interpretazione fantasiosa che può anche avere basi vere, ma non lo posso escludere del tutto (no, non sono credulona, è che la natura è davvero incredibile, tutto può essere. Magari esiste una spiegazione un po' più scentifica dell'immagine del cactus che prende e passeggia, ma chissà). Allora dico che non so se esiste questo cactus, ma che quando sarei tornata a casa, avrei cercato di saperne di più.

Poi ho fatto un test: ho chiesto se sapevano dove avrei cercato la risposta.
E qui ne ho sentite di interessanti, perché non mi sono fermata alla prima risposta, li ho spinti a darmi più possibilità.
Riporto le loro idee:

- nel computer
- in internet
- su facebook
- in televisione
- lo chiedi al sindaco
- vai nel deserto e vedi cosa succede
- fai una vaschetta con la sabbia, la chiami deserto, ci metti un cactus e aspetti, e poi vedi se cammina
- vai su punto com

Niente altro.
Non vi viene nessun altro modo?
- io lo chiedo a mia mamma, come fa.

Nient'altro? Sicuri? Potrei andare a cercare le informazioni sui cactus in una cosa che voi usate spesso, non vi viene in mente?

Niente.
Ho aspettato un po'.
Niente.
Gli ho dato la merenda, ho detto che magari con la pancia piena ragionavano meglio.
Niente.
La cosa era davvero interessante.

Dopo i giochi e le varie attività siamo andati in giardino e una volta rientrati (li seguo fino alla tana) ho chiesto ancora se ci avevano pensato. No, mi hanno detto. Allora ripensateci: dove posso trovare le informazioni se non ho internet, non ho la televisione, non ho la sabbia per fare un esperimento, non posso andare nel deserto e ho chiesto al sindaco e mi ha detto che non lo sa?
Eh, maestra ma sei proprio sfortunata te però!
Ok, mettiamola così, sono sfortunatissima, ma posso lo stesso trovare un posto dove sapere questa cosa. Dove?

Finalmente arriva un colpo di genio di qualcuno che esclama: in biblioteca!
Ooh! Giusto! E cosa c'è in biblioteca?
I libri!

Finalmente! Ero contenta, e anche loro (ma più del fatto che non li averei più tormentati, secondo me), e siamo andati a mangiare.

Però domani voglio chiedere perché non gli è venuto in mente, perché non hanno pensato subito al libro. E così scoprirò che idea hanno, a cinque anni, dei libri e del loro utilizzo. Non bisogna mai dare niente per scontato.

(no, non sono andata in biblioteca, ho scritto su google "cactus che cammina" e mi sono fatta un'idea. Domani proverò a spiegare quello che ho imparato)