giovedì 21 giugno 2012

ore 18, quasi 19

I miei nonni, mi ricordo, che han vissuto la guerra, avevano molto questa preoccupazione qui, che la mattina dicevano: cosa mangiamo a pranzo, e il pomeriggio dicevano: cosa mangiamo a cena. Tutti i giorni che l'Iddio manda su qvesta tera.
Io sono diversa dai miei nonni, infatti a differenza dei miei nonni, dopo pranzo dico: cosa mangiamo a merenda.

Allora, in questi giorni di infermità (mi son rotta il ditino del piedino, il mignolino che non si chiama mignolino, si chiama quinto dito, ma nessuno lo chiama così, fuori subito chi lo chiama così. Bugiardo, non è vero e lo sai, magari lo chiami così nell'intimità, se non lo vuoi ammettere lo capisco anche). Dove ero? Ah sì, in questo giorni di infermità sono qui davanti al pc nella noia e nell'impossibilità di fare qualsiasi cosa che non sia mangiare, dormire e navigare, e allora niente.
Cosa volevo dire?
Ah sì, ecco.

La credenza è vuota
la mia zucca è vuota
la mia pancia anche, è vuota.
Prendo i cereali secchi e insipidi e li mangio.
La credenza resta vuota
la mia pancia così così
la testa come prima, vuota.
Adesso è vuota anche la scatola dei cereali.


(ho bisogno di aiuto? Ditemi voi)

giovedì 7 giugno 2012

Che cos'è?

A scuola abbiamo un orticello, il nostro orticello didattico. E' un orticello sei per sei dove siamo riusciti a far crescere il grano, le fragole, i piselli, le zucchine, i pomodori (quelli tondi e quelli lunghi), diverse piantine aromatiche, primule, viole, un girasole, una calla e ci sono pure due alberelli da frutto, un pero e un albicocco.
Siamo molto fieri del nostro orticello.

Si dà il caso che i due alberelli siano proprio piccini e così ho chiesto a un nonnino volontario se nei mesi di Luglio e Agosto può venire ad annaffiare l'orticello. Non che mi interessassero le varie verdure, ma è per gli alberelli: siamo in riva al mare, il terreno è sabbioso e molto salato, quindi mi hanno detto che vanno irrigati spesso altrimenti muoiono.
Però, in cambio del favore, ovviamente il nonnino potrà raccolgiere ciò che vorrà di tutte le nostre meravigliose produzioni.

E così alcuni giorni fa è venuto il nonnino a fare la perlustrazione. Io avevo un po' di ansia da prestazione rispetto a questo evento: un nonnino che guarda il tuo orticello è come un anziano che guarda i lavori in corso. Come fai a lavorare sereno, a mettere su i mattoni, con un anziano che ti guarda da dietro? Eh, insomma.
Comunque è venuto una mattina che io non c'ero. Mi hanno riferito che ha guardato l'orticello, l'ha guardato da vicino, poi da lontano, poi di nuovo da vicino, e poi ha indicato dentro e ha pronunciato le seguenti parole:

"Che cos'è?"


Va bene, OCCHEI, è un po' selvaggio, nel senso che solo noi e i bambini troviamo le zucchine e i pomodori in mezzo alla boscaglia di gramigna, i bambini sanno benissimo dove sono, vedono, contano, misurano quanto crescono.

E va bene, dai, due bambini hanno raccolto le albicocche (tutte e quattro quelle che aveva faticosamente fatto l'alberillo) un po' troppo presto, però hanno capito che NON dovevano farlo perché gli altri bambini si sono molto offesi e ne hanno parlato per giorni. E poi la piccola pera... via anche quella. Fa gola, capite? E' proprio lì ad altezza giusta. E tac! Sì, è vero, ce n'era solo una e ogni giorno guardavamo di quanti millimetri era cresciuta.
Ma cosa vuoi, la tentazione è forte.

Il finocchio è diventato più alto di loro. Mica dovevamo venderlo al mercato, eh. E poi fa un profumo!

Le piantine di piselli si sono seccate, è vero. Ma sa, cosa vuole, le formiche... Hanno costruito uno, due, forse tre formicai proprio lì sotto e si sono mangiate le radici. Però ci hanno lasciato tre piantine vive e abbiamo raccolto i bacelli e dentro c'erano dei piselli grassissimi e buoni.
Ucciderle? Ma scherziamo? E il Signor Formica poi? Lui che va matto per i piselli, è ovvio che si è fatto la villa lì sotto, eh! Ma figuriamoci.

Le fragole non ci sono, ma le piantine sono vive. Credo che ne siano anche cresciute, di fragole, in questi mesi; ogni tanto vedevo dei puntini rossi là in mezzo, poi magari mi giravo un attimo e quando mi rigiravo non c'erano più. Sa com'è.

(Girasole e calla fanno sapere che va tutto bene).

Insomma, alla fine mi hanno detto che il nonnino ha accettato di venire ad irrigare quella cosa selvaggia che abbiamo in giardino.
Secondo me, a occhio e croce, quando torneremo a scuola in Settembre, i bambini arriveranno lì nel recinto e poi guarderanno dentro, prima da vicino, poi da lontano, poi di nuovo da vicino, e poi mi diranno:

"Maestra, che cos'é?"