venerdì 11 agosto 2017

cose che succedono ai vivi


Questa è la stoffa per le mie nuove tende. E' bellissima, è tanta, diventeranno 4 pannelli. Ci ho messo una settimana di giri tra mercato, negozi di tende e negozi di stoffe, per sceglierla.
Che bella foto, eh? Che poesia.


Invece no. NO. Non fatevi ingannare dalle immagini, dietro si è consumato uno scempio. E' venuta mia mamma a cucirla (grande ed esperta sarta) e io le ho fatto da manovalanza. 
Ma. 

MA. MA MA MA MA MA.

[Questa è una storia triste. Se sei un/una sarto/a non leggere perché la cosa ti farà male (avvisato/a)].

Mentre mia mamma cuce il primo pannello io mi sento inutile e voglio dare una mano. Mamma taglio gli altri pannelli, ho visto come hai fatto, bisogna tirare il filo e poi seguire la riga per tagliare, ce la posso fare.

Errore. Grave errore.

L'inesperienza, la voglia di contribuire, la distrazione, la presunzione. Ho sbagliato a tagliare la stoffa, una bellissima stoffa. Ho rovinato tutto. Ho tagliato per il lungo anziché per il largo.
Quando mia mamma è andata a prendere quello che sarebbe dovuto essere il secondo pannello si è accorta dell'errore.

L'urlo di Munch di entrambe. Due persone che si guardano con quell'espressione lì, con il silenzio dei brutti momenti, con una sola domanda che pende sopra le loro teste: e adesso?

Ma è troppo tardi, lo scempio è compiuto. 

Dopo qualche minuto di silenzio da shock, ci confidiamo: io tremo da adrenalina, mia mamma invece, dice, un pugno nello stomaco.

Guardiamola stoffa e a quel punto bisogna capire se è possibile rimediare in qualche modo, fare due pannelli più stretti e per il lungo, poi comprare solo la stoffa di un pannello. Ne viene fuori anche un tendino per il bagno.
Grazie a sangue freddo e all'esperienza di una sarta navigata, iniziamo a rimediare, non senza uno stato di shock nel cuore.

E mentre mia mamma ritagliava e ricuciva, io ho pensato a molte cose:

sarà successo a qualche sarta inesperta mentre lavorava, sarà successo anche con stoffe costosissime, e pensa che cosa possono aver vissuto loro; 
non è una tragedia, le tragedie sono altre, troveremo un rimedio; 
mamma ti prego raccontami storie simili, dimmi che non sono un mostro; 
non si torna indietro (questo è, tra tutti, il pensiero peggiore);
sono cose che succedono ai vivi;
ma come cavolo può essere successo?
non si torna indietro, non posso riavvolgere il nastro del tempo (l'ho già pensato, ogni due pensieri c'è questo);
siamo solo formiche che brulicano nel mare dell'universo, cosa vuoi che conti una stoffa tagliata male (questo me lo dico per ogni cazzata che faccio e non serve  assolutamente a niente perché tanto poi ricado nella contingenza dell'errore, ma lo faccio lo stesso);
non si piange sul latte versato, ACCETTA E VAI AVANTI, SII FORTE CAZZO.

Sbagliare. Sono una maestra e insegno ai miei bambini che l'errore serve, che grazie all'errore impariamo, che dall'errore possono venire fuori nuove possibilità, che può essere un'opportunità, che certi artisti hanno avuto intuizioni enormi proprio sbagliando.

Ma il dolore resta. 
Porca miseria, non sono così forte come credevo (dagli shock si scoprono molte cose di se stessi), non posso soffrire così per una sciocchezza, ma che è? Eppure dentro mi ha fatto male distruggere quei metri di stoffa e faccio fatica a perdonarmi.

Oggi sono andata a comprare il pezzo del pannello mancante e mentre andavo verso il negozio ho anche pensato di inventare delle scuse (la gatta si è mangiata il centro della stoffa, ho deciso che faccio anche le tende della cucina...), perché non pensavo di riuscire a confessare lo scempio.
Ma quando sono arrivata e ho chiesto il metro e settanta che mi serviva non ce l'ho fatta e ho confessato tutto. Mi hanno consolata, mi hanno spiegato che capita, che ci sono dei trucchi, che tagliare è un'operazione delicata e si deve sempre controllare molte volte ma che non è nulla di grave, spallucce, un sorriso e tutto passa.

Oggi sto meglio, ma se avete storie simili raccontatemele. 
Ecco a cosa servono le storie, a consolare quelle come me.




2 commenti:


  1. Oggi sto meglio, ma se avete storie simili raccontatemele.


    Avevo una moglie e ho mandato tutto a monte per stupidità.

    Ma le tendine alle finestre sono necessarie, quando uno non abbia i dirimpettati che guardano dentro? Sono così belle senza.

    Ciao

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    1. Ho i turisti che guardano dentro, che è peggio dei dirimpettai... tende d'obbligo!

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