lunedì 5 febbraio 2018

lascia pur fare

Ieri pensavo alle mie routine e al fatto che ogni giorno faccio le stesse cose, mi alzo, vado in bagno, preparo la moka, poi torno in bagno, poi torno in cucina, faccio colazione, poi vado a scuola, poi torno da scuola, faccio da mangiare, lavo stiro radano, ragazzi marito e tutto il resto,  sempre uguale, qualche variante. 
Che palle.

Poi sono andata avanti nel ragionamento e ho pensato che la terra gira su se stessa, e gira attorno al sole, e il sole brucia, tutti i giorni, la mia vita durerà, toh, quanto? più o meno cento anni, cosa sono cento anni, la terra quant' è che fa la stessa cosa? e non si annoia mai. Pensa se smette. Lascia fare. E io mi annoio.  Che spocchia.

Poi l'ho detto alla Mari e lei si  messa a ridere, quando gliel'ho detto, e poi ha detto: forse la noia è degli esseri viventi, allora abbiamo pensato a cosa distingue l'essere non vivente dal vivente, al passaggio da uno all'altro, dalla materia alla vita, per dire, e i nostri cervelli, a pensare a quel passaggio lì, si è visto proprio, hanno fatto SPAAH, anche i nostri occhi hanno fatto SPAAH, anche i nostri capelli. Siamo state un po' in silenzio, dentro lo SPAAH. 
Poi abbiamo pensato che forse è il pensiero che produce la noia, che il pensiero è elettricità, ci pensi, che il pensiero è elettricità? Lascia fare.
SPAAH.

Poi abbiamo pensato che forse è la noia ad essere la creatrice di varianti, come l'errore nella trasmissione del codice genetico, e che dall'errore (eccetera eccetera, siamo andate avanti un casino, troppo lungo).

Tipo che la noia è un errore del pensiero e questo errore però è creatore. Lascia fare.

Intanto preparavamo la cena per i ragazzi, noi avevamo la tisana, perché noi facciamo la dieta, niente cena, noi, certo, prima ci siamo scofanate questo mondo e quell'altro con l'aperitivo, lascia fare, e mentre parlavamo i ragazzi mangiavano, e mentre parlavamo i ragazzi bevevano, e mente parlavamo i ragazzi se ne andavano, e mentre parlavamo non ce ne siamo neanche accorte, che se ne erano andati, e parla parla parla parla parla parla parla parla, a un certo punto è tornato Lele, dal lavoro, di domenica, sì, che non sono mica gli anni ottanta, lascia fare, è entrato, io ho detto: Mari, dovremmo avere un canale radio, io e te, che secondo me ci seguirebbero, e Lele ha detto: sì, facciamolo, che svoltiamo, io vi ascolterei.

Poi abbiamo finito la tisana, buona notte e tanti saluti.


1 commento:

  1. Più che altro si potrebbe pensare a una fonte di energia alternativa A FIATO... "svoltiamo" ! :D
    M.

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