martedì 1 novembre 2022

che fatica

Sono andata in lavanderia per il copri materasso perché la lavatrice mi ha detto di no. Sono andata in lavanderia e sono successe delle cose, che ho incontrato due. La prima persona era un uomo, l'ho braccato perché non sono molto brava a fare con le lavatrici pubbliche, gli ho chiesto se mi aiutava, quindi mi seguiva con l'occhio di sbieco che intanto era lì che scaricava la sua asciugatrice, mentre io leggevo le istruzioni a voce alta e eseguivo i compiti delle istruzioni. Io credo di avere un problema con le istruzioni, non le capisco. Capisco Kant, ma le istruzioni delle lavatrici pubbliche no. M'ha detto fai così e così, alla fine, sempre parlando a voce alta eseguendo ogni cosa, metto la banconota, ritiro il resto, premo qui e qui (in questo punto è  dovuto intervenire lui perché io non trovavo dove premere, non si preme più adesso, è tutto un touch, non ci arrivo, vaccaboia), alla fine è partito tutto, ho visto la lavatrice girare, ho tirato un sospiro di sollievo. Ero felice. Lui è andato via, ha fatto una fatica, sembrava, a darmi una mano. Ho salutato, ho ringraziato. Però che fatica, i rapporti umani, dico. 

E la seconda cosa che è successa è che fuori c'era il sole e allora mi ero portata un libro che ho scoperto che non lo avevo letto, avevo letto molto di questo autore che mi piace parecchio, anche due volte lo stesso libro, adesso li ripasso tutti. E questo libro qua, mi è saltato in mano in libreria, è del 2000 non lo avevo letto, che sorpresa che è stata. Mi sono portata fuori la sedia, mi sono messa al sole, ho aperto la prima pagina, ci avevo scritto (scrivo sempre dentro la prima pagina): "21/10/22 Questo libro non sapevo che esistesse. Adesso lo so. E' tutto un gambero, la mia vita". Infatti è vero. Comunque mentre leggevo al sole è arrivata una ragazza con un bambino di circa un anno, in braccio. La vedo entrare e aprire tre lavatrici e iniziare a svuotarle nei cestoni, con il bambino in braccio, nove dieci undici chili di umano c'erano tutti,  e allora sono entrata, le ho chiesto se aveva bisogno di una mano, nono grazie, ma sì, che pesa, ma ce la faccio (faceva un sacco di complimenti, si dice così quando uno si sente che vorrebbe ma non sa bene), tranquilla, le dico allungando le braccia verso i dieci chili di umano. Poi ha approfittato e il bambino l'ho preso in braccio e io stavo lì vicino alla sua mamma così la toccava perché lui non era proprio molto d'accordo, e poi dopo aver svuotato le lavatrici è andata alle asciugatrici, che la lavatrice a casa è rotta, a casa ne ho un'altra, di bambina, e il pupo la voleva, e io gliel'ho dato e lei con il pupo in un fianco, via a riempire le asciugatrici con l'altro braccio, vieni ti do una mano anch'io, e in due a buttare i panni dentro alle asciugatrici, che allora a guardarla ho detto, m'è uscito così proprio, a guardarla, a ricordarmi com'ero alla sua età, Le donne sono eccezionali. Però che fatica, i rapporti umani, dico. Cosa ci è successo.

Poi è successa un'altra cosa, finito il lavaggio, ho preso il copri materasso, un profumo aveva che io mi chiedo come mai la mia lavatrice un profumo così non lo fa mai. 


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