martedì 18 aprile 2023

ho sentito piangere una lumaca

Che nella vita, ve lo dico, c'è un prima e un dopo l'aver sentito piangere una lumaca, soprattutto per come è successo a me, vi racconto, stamattina a scuola un bambino è arrivato con una lumaca dentro una bottiglia di plastica, le aveva messo dentro anche delle foglie, era un regalo per una sua amica (nuova generazione della seduzione: una volta mazzi di fiori, adesso cesti di lumache), e questa lumaca è stata con noi tutta la mattina, di braccio in braccio, vicino alle costruzioni, ai disegni, alle bamboline, e io la guardavo e soffrivo per lei tanto che ad un certo punto mi sono immedesimata, mi è venuta anche la nausea, l'ho detto ai bambini, per favore liberatela nel prato, non è giusto, ma niente, la lumaca doveva restare là per il pubblico sguardo a girare per i tavoli dentro la bottiglia, la violenza dell'acquario, e insomma ad un certo punto sento un sibilo. E niente, lo ignoro. Poi lo sento di nuovo, so che non è un mio acufene, conosco molto bene tutta la sinfonia dei miei acufeni, è un sibilo esterno, dico alla mia collega Senti il sibilo? Sì, lo sento, bambini tutti zitti. E il sibilo non c'è. Poi siamo andati in giardino, la lumaca sempre nella sua bottiglia e non so perché loro hanno deciso che era ora di liberarla e l'hanno liberata. E allora io e la mia collega abbiamo capito che il sibilo era il suo pianto. 

Fine.

Sono giorni strani.

4 commenti:

  1. Ciao Zazie,
    girovagando tra un blog e l’altro ti ho scoperto nel 2012 e la tua scrittura mi incanta da allora ancora come la prima volta. Da tempo ho un piccolo sogno nel cassetto, un’idea da sottoporti, preferisco però non scrivertela qui. Se ti va puoi contattarmi a questa mail, giuro, non ho nulla da venderti. Al massimo ti ruberò qualche parola : )
    Un po’ ci spero

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  2. Thank you for the positive impact your words have on my perspective.

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