giovedì 18 luglio 2024

che discorsi che fai

Vorrei dare un nome alle piante. Tu parli alle piante? Sì sì, ma succede di più che sono loro a parlare a me. Ho sete, sento. Tieni, bevi. Ho paura del gatto. Ma il gatto non c'è più, le dico. Eh ma io ho il ricordo, mi mangiava, ho ancora paura. Cresci tranquilla, le dico, il gatto non c'è più. E dopo lei cresce tranquilla. Dopo se le do un nome, tipo Gilda, le dico Gilda, ti trovi bene dove ti ho spostato, nella finestra della camera? Sì Sì, mi dice. Brava, dimmi eh, se c'è qualcosa. Vuoi compagnia? ne prendo un'altra? Sono piena di piante, ho un problema, forse, che ogni volta che vado al supermercato porto a casa un pianta, magari dovevo comprare la gomma da cancellare per fare le parole crociate a schema libero con la matita e la gomma, ma l'ho persa, dico vado a comprarla, esco apposta di casa anche se è una tortura, fa caldissimo, entro al super, la vedo, m'innamoro all'istante, sono rapita, la prendo, la compro, è una pianta bellissima, sento che mi dice: portami a  casa con te portami a casa con te, cosa fai, non la prendi? La prendo e vado a casa, e a casa dopo che l'ho appoggiata sul tavolo e  la guardo e ci guardiamo e mi sorge una felicità interna, ciao le dico, benvenuta, sei a casa, ti presento alle altre, e poi mi accorgo che non ho comprato la gomma da cancellare, allora alzo gli occhi al cielo, ero felice che avevo appena presentato la nuova inquilina alle altre amiche, avevo fatto il giro da tutte, che poi sono gelose, ero felice, invece mi maledico, do i pugni al tavolo, niente gomma, ma perché, perché? adesso non ho più voglia di uscire, adesso devo rinunciare a fare le parole crociate, che è l'altra dipendenza bella e buona che ho, dopo quella di comprare le piante, che è più una compulsione, ma non stiamo a fare i precisini. Quindi casa mia è piena di piante, e libri, e parole crociate a schema libero. Secondo me si parlano, tra di loro, hanno un linguaggio segreto pianta-libro, ogni tanto sento i discorsi, non so se sono nella mia testa, è possibile, visto che vivo con loro deve essere che conosco la loro lingua, ormai. Ai libri dico: ci siete tutti? E loro mi dicono Sì. Vigliacchi, chi non c'è non può rispondere, fate i furbi. Quando sono tornata dalle vacanze, mi sono accorta che erano un po' tristi, le piante. Adesso sono serene. (nel frattempo ho ammazzato una zanzara). Niente gatti, per ora, e io sono tornata, do da bere, fa tanto caldo, un po' di acqua io, un po' di acqua loro. Di sti tempi, oh, non basta mai. Delle volte penso: adesso le affogo. Invece bevono che bevono. Non basta mai, che caldo.  Delle roselline, rosse, per esempio, erano quasi morte, svaso, nutro, incoraggio, adesso voglio vedere, ma ce la fanno, sento il coraggio, la tenacia. E anche un'altra pianta, io lei non la capisco, comunque è risorta, ha avuto un brutto momento, poi l'ho messa un po' da sola, mi ha detto: ho bisogno dei miei spazi. Adesso sta bene, ha anche fatto dei fiori. L'accetto così com'è, ha il suo carattere, cosa vuoi. Quindi adesso: nome.

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