Ti voglio! dice il formaggio alla pera, che cadendo dal noto pero lo guarda e non capisce. Ti voglio! ripete lui con decisione. E' un bel pezzo di formaggio grana, lui. La pera è la morte sua, lo sa lui e lo sa il contadino che si gode la scena da sotto un albero; il pero, appunto.
Lo sanno tutti, del fomaggio e della pera; che sono la coppia perfetta, dico.
Non ci si può mettere per traverso a un siffatto destino.
Però c'è che la pera è un pochetto testarda, sembra faccia di tutto per fuggire a quel meraviglioso odine universale cosmico pensato per lei; di finire con quel gran pezzo del grana, dico.
E insomma ce ne vorranno di peripezie perché il buon fato si compia (è sempre così, che la necessità è per vederci felici e fa pure di tutto, credete, e noi invece facciamo di tutto per rovinare e complicare le cose, e essere infelici), finché la pera s'arrende (s'accorge? si sveglia?) al buon formaggio, facendo di quella accoppiata la migliore dei secoli.
C'è da dire che mai come quel formaggio e quella pera.
Da cui il famoso detto "non fare la pera", a intendere che non bisogna accanirsi a rovinare i piani di un buon destino pensato per noi complicando, incasinando, correndo, scappando, ingarbugliando, ragionando in maniera logica e ragionevole e ostinandosi a remare contro.
Pfiu.
Va anche detto che "due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno formano, quando reagiscono tra loro una sostanza, l'H2O, le cui qualità non sono riconducibili a quelle dei due elementi fondamentali H e O. L'acqua è qualcosa di diverso, non è solo la somma di determinate qualità individuali e sarebbe insensato ogni tentativo di ridurla alle sue singole componenti. E' proprio questo genere di sciocchezza che non di rado commettiamo. [...] Ogni rapporto (fra atomi, cellule, organi, uomini o nazioni, poco importa) è qualcosa di più e di diverso delle componenti che i due partner portano con sé nel rapporto: dall'alchimia scaturisce una qualità emergente sovrapersonale." (da Paul Watzlawich: Di bene in peggio)
E il contadino lo sa.
I prosciutti
21 ore fa
Ciao!!! Prima ancora di leggerti voglio proprio salutarti. Guarda, il tuo ritorno mi fa persino dimenticare il satellite
RispondiEliminaHo letto, e riso ... bellissimo.
RispondiEliminaE il libro che citi è un capolavoro, pari merito a "Istruzioni per rendersi infelici", del medesimo.
Vabbè, basta, adesso tolgo il disturbo.
Che bello leggerti. Solo che mi ha messo tristezza sapere che il formaggio alla fine muore di overdose. :-(
RispondiEliminaMaimaturo: grazie! Il libro che citi sarà la mia prossima lettura infatti :) (ah, non disturbi affatto)
RispondiEliminaPurtroppo: non essere triste, il grana ha avuto una vita densa e saporita.
Inquietante 'sto contadino
RispondiEliminaConosco delle pere che non si arrenderanno mai, fino a che non avranno il loro bel pezzo di pecorino! (altro che grana..)
RispondiEliminabentornata
Mezzatazza: io il contadino lo vedo con un sorriso sulle labbra, ma il bello è quello, la diversità dello sguardo :)
RispondiEliminaStavomeglio: infatti ogni formaggio ha la sua pera!
Wow, bello!
RispondiEliminaPerò ora ho fame.
eheheh...