E poi saltano i convenevoli e la stranezza di quello che siamo fa festa, che è un altro modo di dire che calata la maschera siamo quello che siamo e ne godiamo. Ma sono attimi che poi, quasi subito dopo, tornando a casa, ci viene un colpo, ci piglia lo straniamento, e una paura, ché così sembriamo nudi, e abbiamo paura di essere nudi, non siamo abituati a essere nudi, non ci hanno insegnato a essere a nostro agio, nudi, e allora succedono i casini grossi, rifanno banchetto i convenevoli, rimettiamo le maschere, ci proteggiamo dalla paura, fuggiamo. E perdiamo la possibilità di essere felici, nudi, di fronte a chi amiamo. E rimaniamo a rincorrere sempre quell'attimo che era giù tutto, e eravamo nudi, e eravamo noi.
siamo sempre nudi davanti a chi amiamo, e anche davanti agli altri, ci andiamo a letto, ci andiamo al mare, ci andiamo al mercato, qualche volta con le mutande e qualche volta senza mutande, tanto non si vede se hai le mutande o no, certo, in alcuni momenti è meglio non averle, se hai la maschera o non ce l'hai, che le maschere e le mutande sono così aderenti che talvolta si confondono con la pelle, e invece di togliere le mutande poi finisce che togli la pelle, e allora è meglio non fare troppa attenzione se si è nudi o vestiti, tanto si è questo e quello contemporaneamente, insomma se si sta troppo nudi poi ci si confonde e finisce che ci si fraintende.
RispondiElimina(L)
le stelle non brillerebbero senza buio.
RispondiEliminaper godere dei momenti in cui non abbiamo la maschera, probabilmente bisogna portarla a lungo. del resto le persone che non ce l'hanno mai, proprio non mi piacciono.
il tuo post invece mi piace.
questi due commenti sono belli, grazie :)
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