giovedì 6 settembre 2018

sull'incanto

Oggi chiacchierando con un mio amico sull'incanto mi son ricordata che io mi incanto spesso, anche oggi per esempio, che mi sono presa la pioggia mentre tornavo in bicicletta da Rimini, sentivo le gocce che cadevano sulle mie braccia, e sentivo che nessuna di loro cadeva contemporaneamente,  per dire, insomma, mi incanto a guardare le cose, le più banali per i più, per me sono incantevoli, e mi sono ricordata di una volta, avrò avuto diciassette anni, ero a casa di una mia amica, eravamo in cucina, sua mamma stava preparando da mangiare e chiacchieravamo, e c'erano tre o quattro uova sul ripiano, io ero di fianco a sua mamma e la guardavo mentre cucinava, e chiacchieravamo, ad un certo punto sovrappensiero ho fatto ruotare un uovo e l'uovo si è messo a ruotare, ruotare, ruotare, aveva un movimento bellissimo, come si muovono le uova non cotte, e io lo guardavo, finché è caduto e si è spiaccicato per terra e io ho seguito questo movimento fino al suo compimento, estasiata, e sono rimasta lì a guardare l'uovo spiaccicato e poi la mamma della mia amica e la mia amica hanno smesso di parlare e mi guardavano e in quel silenzio io mi sono ridestata dall'incanto e la sua mamma si è messa a ridere e la mia amica mi ha guardata e mia ha detto Che grande! Però, dimmi, perché non l'hai preso invece di farlo cadere?
Perché la mia amica mi conosceva bene e sapeva che io ero soggetta a questi incanti e forse si incantava a guardare me che mi incantavo e allora non mi ha dato della stupida, come solitamente invece qualcun altro avrebbe fatto, mi ha chiesto perché non l'ho preso, mentre cadeva, che ero lì che lo guardavo, e io le ho detto che era un movimento bellissimo e non potevo fermarlo, per me era così ovvio, e solo allora mi sono accorta che forse quell'uovo serviva, che sua mamma così ne aveva uno in meno però mi ha detto, sempre ridendo, Non importa, faccio lo stesso anche senza.
Quelle due, per me, mi volevano un gran bene.

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