Il mio pesce ha tanti nomi (uno per ogni componente della mia famiglia) ma io segretamente lo chiamo Essebì. In fondo noto che è azzurro e nero, misura mezzo mignolo e se gli metto davanti uno specchio è tutto uno sventolio di pinne che lo devi vedere come si muove e si agita (e per questo ho elaborato tre ipotesi: crede di avere di fronte un competitore e allora si gonfia tutto per spaventarlo e prepararsi al combattimento; oppure crede di aver di fronte una pescetta e allora fa il figone; più probabilmente è autocompiacimento).
Ma il vero motivo per cui segretamente lo chiamo così è per l'insana soddisfazione di vedere che:
- la sua vita dipende da un bambino di otto anni
- è muto
- beve e mangia in un'acqua dove fa anche tutte le altre cose.
I prosciutti
12 ore fa
e poi sta da solo, ergo non tromba. la giustizia univrsale in una boccia.
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