Era successo così: un giorno lei aveva portato a scuola la panna cotta e lui aveva molto gradito e, finito di pulire, s'erano messi a mangiarla. Lui la trovò squisita, la panna cotta più buona che avesse mai mangiato, e allora glielo disse, e lei aveva un sorriso, ma un sorriso, che lui era certo che era ancora più buono della panna cotta, a poterlo mangiare.
E così un giorno lui le chiese di rifarla, la panna cotta.
E lei la rifece, mangiarono insieme, lui si complimentò (più buona di quella dell'altra volta, disse), lei sorrise e il loro cuore si riempiva mano a mano che la panna cotta spariva dal piattino.
I giorni passavano e, come un rituale tra amici che si vogliono bene, le panne cotte arrivavano sulla tavola con regolarità. Lui ringraziava, lei sorrideva. Si guardavano ed erano felici.
Dopo un po' di tempo, forse mesi, forse anni, Alberto non ne poteva più di mangiare panna cotta. Solo che non aveva cuore di dirle di no, lei ci sarebbe rimasta male, pensava; si vedeva che lo faceva con tanto amore. E poi quel sorrriso, come poteva rinunciare? Come poteva rischiare di non vederlo più? E così, ogni volta, la mangiava, le faceva i complimenti e lei sorrideva. E lui era felice.
Alice non ne poteva più di fare la panna cotta. Solo che come faceva a non farla più? Lui tutte le volte la guardava con degli occhi che le facevano diventare il cuore più grande, si portava a casa quello sguardo e si sentiva meno sola; e poi lui ci sarebbe rimasto male, pensava, come l'avrebbe presa? magari pensava che lei non gli voleva bene più, che lei avesse delle stanchezze; invece no, assolutamente, lei lo adorava tanto, ad Alberto, davvero. E allora faceva la panna cotta, per lui, per lei, per loro.
Mangiarono tantissima panna cotta; e tutte le volte che lei la portava lui le faceva i complimenti e lei sorrideva e si volevano bene.
E insomma non si dissero mai quanto bene si volevano, ma per me se ne volevano tantissimo.
I prosciutti
21 ore fa
Un post molto tenero.
RispondiEliminaSecondo me anche con poco grasso, nonostante tutto.
Bellissimo post, ha solo l'effetto collaterale di farti venire voglia di pannacotta (e sorrisi) :)
RispondiEliminaMM, ti dico grazie come al solito, e anche a te Claudiappì ^.^ (io la panna ce l'ho in frigo perché questo post mi è venuto in mente mentre la facevo :D)
RispondiEliminaSi, vissero felici quel poco che il mangiare quintali di pannacotta gli permise
RispondiEliminano, non l'ho detto ma poi lei, dopo qualche analisi al colesterolo non propio buonissima, passò ad ingredienti ipocalorici, abilmente, senza dirglielo per non fargli pesare le analisi e senza che lui se ne accorgesse mai. Per via del bene che gli voleva, ovvio :)
Eliminaovvio ;)
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