sabato 25 maggio 2013

La valigia

E allora immaginami mentre parcheggio, esco dalla macchina, apro il bagagliaio, tiro fuori la vecchia valigia da emigrante della nonna, la appoggio per terra, chiudo il bagagliaio, chiudo la macchina, prendo la valigia e inizio a  camminare sul marciapiede.

E immagina che un passante mi vede con la valigia, si ferma, fa due occhi così, mi dice Quella valigia è stupenda! Stupenda!, mi dice così e poi non riesce a staccare gli occhi di dosso alla valigia della nonna, mi dice Vorrei avere una macchina fotografica per fotografarla, è bellissima, la tua valigia. Gli dico Non hai un telefono? E lui mi dice Aspetta un attimo, puoi aspettare un attimo? E io gli dico Sì.

Immagina che questo passante va un po' più avanti, prende una piccola macchina fotografica da un'auto poco più avanti, torna indietro e immagina che io, mentre mi scatta al foto, in piedi in silenzio sul marciapiede, mi metto in posa per farmi fotografare con la vecchia valigia da emigrante dei miei nonni, sono un po' imbarazzata ma la cosa mi piace tanto, e sto in posa ferma con la valigia in mano, e poi gli dico Va bene così? non so come mettermi.
E lui mi dice Sì va benissimo, e io sorrido, e lui scatta due foto e poi mi dice grazie. Mi dice Se vuoi te la spedisco. Io gli dico No grazie ho fretta, devo andare ciao. E lui mi dice Ciao.

Era stata una giornata durissima, immagina che ero partita da Rimini nord e dovevo uscire a Cattolica e invece ho iniziato a pensare pensare pensare, avevo tanta di quella roba a cui pensare, tanta rabbia da smaltire, sono arrivata a Fano.
Poi sono tornata indietro. Per fortuna che mi piace andare in macchina.

Ecco l'eredità di una valigia, e i miei nonni  che non smettono ancora di farmi regali che arrivano, inaspettatamente, proprio quando ne ho bisogno.

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