mercoledì 8 agosto 2018

darsi un termine

Quindi adesso questa storia la sto rileggendo, la sto sistemando, anche grazie a un secondo lettore che mi dà dei suggerimenti, aggiungo tolgo sposto, rimetto risposto eccetera, come quando dovevo finire la tesi, che se non fosse per il fatto che c'era una scadenza precisa data dalle tasse e dagli appelli sarei ancora lì a correggere, dal 1998. Che poi a continuare a correggere finisce che snaturi tutto, mandi tutto in mona.

Poi mi vien su un'angoscia, all'idea che qualcuno possa leggere la mia storia, ma un'angoscia, non ho più scampo. Allora ho un progetto, che quando ho finito di correggere, mi do un termine, il 31 agosto, porto il file dal mio amico rilegatore in via Saffi, decido un formato, la copertina, tutto, mi faccio consigliare da lui che è uno bravissimo, poi me lo faccio stampare, lascio per ultime delle pagine vuote se uno vuole lasciare un commento, chi lo vuole leggere deve venire a prenderselo a casa mia, sennò niente, mi dispiace.

E in questi giorni ho scoperto anche un'altra cosa che mi ha lasciata un po' così, stupita, e cioè che per la lingua italiana, io, di questa "opera", sono il padre. Guarda te cosa vado a scoprire certi giorni.

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