Correva l'anno 2002 quando, in una nota libreria per l'infanzia della mia città, mi innamorai follemente e per sempre di una maialina. Sto parlando di
Olivia, di anni cinque, esplosione di allegria e ironia, genio nel suo essere cinquenne, nata dalla matita del disegnatore e pittore americano Ian Falconer. Chi la conosce capisce il perché di quel colpo di fulmine. Chi non la conosce mi ringrazierà, forse, per avergliela presentata.
Quel giorno portai a casa Olivia ed ero felice come una bambina.
Da allora ne ho acquistati altri due e sto per regalarmi il quarto. E ogni volta sono felice come una bambina.
Pochi giorni fa passeggiavo con una cara amica per le vie della città.
Vieni, le ho detto, ti faccio vedere la libreria dove vado sempre, così ti mostro anche Olivia. La libreria però era chiusa per ferie. Sbirciando attraverso la prima vetrina abbiamo potuto vedere che le proprietarie hanno fatto disegnare, in una porta interna al negozio, una delle tavole del primo libro di Olivia. Io amo quella maialina. E anche loro amano quella maialina.
Seconda vetrina.
Guarda, le ho detto, hanno messo il primo libro di Olivia in vetrina! Ci credo, è fantastica. Poi ho buttato l'occhio distrattamente per vedere cos'altro c'era esposto. Di fianco a Olivia c'erano ben sistemate tre copie aperte di un altro libricino. Il mio. I L M I O? Ma quello è il mio libro. Ma quello è "A Sara piace chiudere gli occhi". Saraaa Saraaaa Saraaaa.
Sara era lì a fare la bella di fianco a Olivia. Ed era stata lì esposta per tutto il tempo di chiusura della libreria. In bella mostra. Di fianco a Olivia.
Solo dopo inquantificabili minuti di catatonia sono riuscita a muovermi, a respirare e a chiudere la bocca dalla quale pendeva una inguardabile bava.
No, la mia amica non mi ha dovuto schiaffeggiare. Però ha dovuto trattenermi dal baciare la vetrina e dal mettere in atto tutta una serie di reazioni che lascio alla fantasia di chi mi legge e/o mi conosce.
Allora, poi, con contegno, mi sono limitata a fotografare la vetrina.
