giovedì 14 gennaio 2010

Adesso però io vorrei sapere come

Ho un paio di pantaloni marroni, stivali marroni, un giubbotto nero, un cappello di lana nero calato sulla fronte fino agli occhi che quasi non ci vedo nemmeno più, la sciarpa bianca e un bicchiere di the caldo in mano, perchè fa un freddo blu. Ho uno zaino (non invicta) beige. Cammino in silenzio per i fatti miei, giuro, in silenzio, e guardo le bancarelle di Covent Garden.

Ad un certo punto sento: Ciau Bellllaaa!

Ora due punti ma come? come? ma come cacchio hai fatto, tu, uomo londinese della bancherella che vende magliette con la faccia di Che Guevara e dei Beatles, come cacchio hai fatto a capire che sono italiana? no, dimmelo, dimmelo! COME? COOOMEEEEEE?

Giuro, io ce l'ho messa tutta per non sembrare italiana, avevo addosso più colori io delle piume del cappello di Moira Orfei. La prossima volta che vengo qui tenterò girando con le scarpettine ballerine a piede nudo a 6 gradi sotto zero, avrò un cappottino leggero e un berretto che è una scusa. E... mh, vediamo, ecco sì, indosserò una gonnellina di cotone. In gennaio.

Sarò una perfetta londinese. In coma.

7 commenti:

  1. Ahhahaha!:D
    E' vero! Mannaggia a 'sti nordisti col paraflu nel gruppo sanguigno!

    Ma magari era italiano e voleva fa' 'l piacione... :)

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  2. Zazie, ti ha semplicemente riconosciuto.
    Leggono Spinoza anche lì, sei VIP :)

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  3. Ho vissuto oltre tre anni a Londra e ad un occhio un po' esercitato gli italiani/e sono riconoscibili per la qualità di ciò che indossano e anche per portamento/comportamento. Solo dopo un periodo di apprendistato di almeno un anno e con buona predisposizione al barbonaggio (io ce l'ho) riesci a mimetizzarti.

    Marcello (ex expat ora di nuovo italiano)

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  4. Per la prima volta in vita mia ho sentito di aver combinato qualcosa di buono nella vita quando i tassisti degli aeroporti italiani hanno cominciato a rivolgersi a me in inglese.

    Ovviamente non li fermavo.

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  5. Ti frega la marca degli abiti che indossi, solo gli italiani hanno "buon gusto" (qualunque cosa voglia dire). Compra qualcosa lì.

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  6. Non ho avuto tempo per mimetizzarmi. Uffa. Comunque devo dire che ero partita con un'idea diversa ed ero convinta di trovare persone vestite davvero nei modi più improbabili. Invece non è così, anzi. A parte la sopportazione al freddo (ho visto veramente gente con la camicia aperta e uno addirittura con le maniche corte a due gradi sotto lo zero), lo stile nel vestire non è tanto diverso a quello di altre città europee. Le cose diverse sono altre... ;) Seguiranno racconti!

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  7. E' vero, non è tanto lo stile del vestire ma tutto l'insieme. La maggior parte delle ragazze riuscirebbe ad essere sciatta e volgare anche vestita da Armani (se lo facesse). Ricordo nel mio ufficio che uno stilista di riferimento era Versace (pronunciato virsasci), cioè battona di lusso e volgare (mio giudizio, ovviamente)
    Marcello

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