Questa mattina sono andata a fare i famosi giri 'n giro nella mia città con la mia automobilina.
Mentre viaggiavo ho notato dall'altra parte della strada un volkswagen bus anni 70 verde con disegnato un girasole enorme davanti (o era una margherita?) con il centro giallo proprio sul simbolo W, e qualche girasole (o erano margherite?) di fianco e dietro. Bello, ho pensato. Poi, dopo aver fatto i giri 'n giro, ho ripreso l'automobilina e tornando a casa ho rivisto lo stesso volkswagen ad un altro incrocio. Bello bello, ho pensato.
Poi alle quattro sono tornata in centro con la mia automobilina per fare altri giri 'n giro e, cercando di parcheggiare rigorosamente all'ombra, e io ce la faccio, mi è passato davanti lo stesso volkswagen verde con i girasoli (o margherite). Ma proprio molto bello, ho pensato.
Vado in libreria per ritirare un libro ordinato almeno un mese fa, passo sotto la vecchia pescheria e vedo che sta succedendo un set fotografico serio, un fotografo con la sua super macchina fotografica, con l'obiettivo lungo da qui a lì (mi sembrava tipo quei bicchieri di plastica dura di una volta che un pezzo entrava nell'altro e alla fine diventava una robetta piccolissima) fotografa una modella che si atteggia proprio da modella e infatti è proprio una modella vera, dentro e fuori, con le facce da modellissima. Mai vista una dal vivo.
Devo aver pensato fra me e me che uno ci nasce a saper fare tutte quelle facce smorfiose con la boccuccia e lo sguardino serio e i capelli lunghi svolazzini e gli occhialoni e le posizioni. Lei ci era nata sicuramente.
Poi sono entrata in libreria. E' la mia solita libreria. Svolti l'angolo nella piazzetta, e lei è lì, e dentro c'è la mia solita signorina libraia castana con la codina di cavallo, e lì c'è anche il mio solito incanto. Entrando ho avuto, lo ammetto, un attimo.
E poi c'è lei che mi dice che il mio libro non è ancora arrivato e che in agosto chiudono i magazzini e non se ne parla fino a settembre e allora io dico che mi guardo un po' attorno. Ho avuto, sulle prime, lo ammetto, un attimo. E guardo i titoli ma non so bene e allora io le dico: Cosa potrei leggere, mi dai un consiglio, che è una frase che mi vergogno a dire, non so perché, magari invece il libraio non aspetta altro, e lei mi fa: Cosa hai letto ultimamente e io le dico questo e questo e poi questo che mi è rimasto qui, e faccio il segno come dire sullo stomaco, ma nel senso bello; e allora lei dice: Ah. Ha già capito, sono nelle sue mani fidate, ha capito, prende un libro e mi dice: Questo qui è molto bello, se non lo hai letto te lo consiglio, oltre alla storia che è particolare, anche come è scritto, davvero bello e poi (e va verso un angolo della libreria, io la seguo, siamo sole. Non c'entra niente dire che siamo sole, ma lo volevo dire perché, lo ammetto, sono attimi) mentre va mi dice: L'hai letto L'arte della gioia? e me lo chiede come se sapesse già che Sì, come faccio a non averlo letto, e io le dico: No, e allora lei mi guarda con una faccia che ho avuto, lo ammetto, un attimo. La sua faccia brilla di felicità, me lo dà e mi dice di guardarli, mi lascia sola ma quasi no, mi si avvicina e mi dice Prendili, guardali, dacci un'occhiata, non ti faccio tutto il pippone della trama, vero? Sì sì, no no, le dico io; eccome (sono emozionata, quasi. Cosa le ho detto, infatti?). E li tocco e li sbircio e lei va di là, siamo ancora sole, e mentre va di là mi dice: Beata te che non l'hai ancora letto, veramente, beata te. E io lì ho avuto, lo ammetto, un attimo. E li ho comprati tutti e due.
E poi sono tornata alla mia automobilina e ho visto il volkswagen verde con i girasoli (o margherite) che mi passava davanti. Di nuovo? Comunque sempre bello.
Sono andata al mio altro appuntamento per portare il barattolo di pennarelli e le forbici; mentre aspettavo ho infilato le forbicine colorate tra i pennarelli con i tappi bianchi e mi sembrava una scultura, ed è arrivata l'Ivana con la bicicletta e il vestito blu, siamo salite a casa sua, le ho lasciato il barattolo, le ho detto: Ti ho fatto una scultura, e poi sono uscita dalla casa dell'Ivana piena di racconti e cose dette. A casa dell'Ivana ci sono sempre un sacco di racconti e cose dette. Belle.
Prendo la mia automobilina e torno verso casa. Inutile dire che, altezza stazione, ferma a un semaforo, sì, è la verità, dalla strada opposta vedo passare il volkswagen verde con i girasoli (o margherite). L'ho visto così tante volte oggi, eppure proprio non saprei dire se sono girasoli o margherite. Ho avuto, lo ammetto, un attimo. E dopo questo attimo, ho pensato: Ma cosa girerà per la città, tutto il giorno, questo tipo qua?
Poi ho pensato che anche lui deve aver pensato la stessa cosa di me, magari, e di una automobilina azzurra senza né girasoli né margherite. Dove andrà mai tutto il giorno quella là, in quella macchina azzurra, sempre giri 'n giro.
I prosciutti
1 giorno fa
Di nuovo zero commenti... Eh no, qui bisogna farla finita... S'è 'svampata'all'improvviso tutta la gente che ne capisce di vera arte o semplicemente non passa di qua?!?!?
RispondiEliminaPurtroppo il tempo è quello che è ma, a ritroso mi sto leggendo tutti i tuoi "post" e me li godo uno dopo l'altro... ("Post" tra virgolette perchè i tuoi son racconti e paiono scritti a penna da quanto son belli)
Signorina Vaniglia, credo che passerò a leggere i suoi commenti spesso, veri toccasana in giornate un po' grigie. Che altro, grazie. :)
RispondiEliminaChe belli i tuoi racconti!
RispondiEliminaCiao, mi chiamo Tamara e ti scopro ora: leggere ciò che scrivi è un piacere e non mancherò di sfogliare tutto il blog.
Dimmi, hai poi letto il libro di Goliarda Sapienza?
E' l'ennesima volta che mi imbatto in quel titolo e credo sia giunta l'ora di leggerlo...
Un caro saluto e ad un prossimo commento!
Ciao Tamara, grazie del commento :)
RispondiEliminaSto ancora leggendo L'arte della gioia, sì. Ammetto che le prime 90 pagine mi stavano scoraggiando. Ora invece capisco le parole della libraia. E adesso ho quella voglia continua di leggerlo unita alla paura di finirlo. Te lo consiglio!
Grazie per il consiglio: domani vado in libreria e lo ordino.
RispondiEliminaCercherò anche i tuoi, di libri: ho tre bambine e credo che Sara piacerà loro!