Questo libro me lo ha consigliato la mia bibliotecaia preferita quel giorno che ne cercavo un altro ma che non era ancora arrivato. C'è un punto, a pagina dieci, che mi è piaciuto così tanto che l'ho letto centomila volte. Sembrerebbero anche tante, a contarle così, centomila, ma invece non sono tante per niente se è il numero di volte che leggi una cosa che ti piace. Infatti sta succendendo che non sto andando avanti col libro perché torno sempre a rileggere questo punto qua e allora sono ancora a pagina venticinque. Poi, siccome non ho un turmlb, mi ci manca solo un trumbrl a me, ho deciso che quel pezzo di pagina dieci lo metto qui, magari vi piace anche a voi.
"Lui quella mattina ha fatto tardi per una faccenda in casa; lei, anziché stare dietro alle tre marie, ha deciso di farsi avanti e di bussare. Lui dalla porta chiusa ha percepito familiare quel bussare e, contro ogni aspettativa, si è precipitato ad aprire superando con un balzo il fabbro in posizione vantaggiosa.
Ecco: in questa simultaneità non c'è Destino, c'è testardaggine. Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. Così fu dunque, lui allungò un'offerta congrua per il Santo, quasi l'intera giornata di lavoro, e lei la prese allargando il palmo della mano perché lui potesse sfiorargliela con comodo. Un gesto di cui mai si sarebbe vergognata nonostante, nell'abisso del suo ragionare, fosse più licenzioso dell'ipotesi di concedere la verginità. Perché in quel gesto c'era un invito, e un invito è assai peggiore della semplice, stupefacente, fisiologia del desiderio. Lì non c'era stupore, c'era coscienza, intento preciso di disporsi a farsi toccare da quel maschio".
Ecco: in questa simultaneità non c'è Destino, c'è testardaggine. Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. Così fu dunque, lui allungò un'offerta congrua per il Santo, quasi l'intera giornata di lavoro, e lei la prese allargando il palmo della mano perché lui potesse sfiorargliela con comodo. Un gesto di cui mai si sarebbe vergognata nonostante, nell'abisso del suo ragionare, fosse più licenzioso dell'ipotesi di concedere la verginità. Perché in quel gesto c'era un invito, e un invito è assai peggiore della semplice, stupefacente, fisiologia del desiderio. Lì non c'era stupore, c'era coscienza, intento preciso di disporsi a farsi toccare da quel maschio".
bellobello questo pezzo e bellebelle le ultime righe di questo pezzo. Ora so anche quale sarà il prossimo libro che leggerò...grazie!
RispondiElimina"Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita"... E chi non l'ha vissuto non lo può capire (ma magari lo capirà un giorno) e chi l'ha vissuto è combattutto tra l'essere felice per averlo vissuto o l'esser triste per averlo GIA' vissuto...
RispondiElimina(Sto proseguendo nella lettura. Ieri sera ero un pochino angosciata. Bello ma terribile, anche).
RispondiEliminaSì, ecco. Piace anche a noi.
RispondiEliminaAhh, ma allora tu mi segui...
RispondiElimina;)
RispondiEliminaCavolo...il turbamento di una religiosa per lo sfioramento di un maschio rasenta le vette della pornosensualità...
RispondiEliminaSensuale, anche erotico forse, certo; ma io non direi "porno" (ah, non è una religiosa :) ).
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