venerdì 25 febbraio 2011

Azioni apparentemente banali in una bella giornata di sole

E' una giornata di sole e succede che decido di andare a lavare la macchina, che è un gesto semplice semplice, di per sé. (No, non voglio parlare delle condizioni della mia auto, sorvolerò, altrimenti dovrò citare quella volta che l'ho trovata al telefono che cercava il numero azzurro dell'auto, il wwf della macchina da signora, il sindacato delle utilitarie, un aereo per andarsene. No dai, che non sono bei ricordi).
Andare a lavare la propria auto in una giornata fredda di febbraio viene in mente mica solo a me. Via tutto il grigiume della neve dell'inverno, facciamo questa cosa che ci fa sentire vicina la primavera, che profuma l'internamente, che scaccia il malumore!
E' una cosa semplicissima: passaggio sotto le spazzolone, getto asciugante, la cinquanta cent per l'aspirapolvere, carta per asciugare le goccine in più, stofinaccio per gli interni, tempo mezz'oretta ed è tutto finito e te ne torni a casa con la tua auto pulita e profumata come nel lontano non mi ricordo. Giusto?
No. Niente vero. Errore.

Tutto ciò che è semplice diviene incredibilmente complicato se parcheggi la tua automobilina per le operazioni secondarie al lavaggio esterno di fianco al truzzo della macchina, che è lì già da un po' che traffica.

Ora:

Il truzzo dell'auto è un ragazzo dalla faccia simpatica, con i capelli lunghi come i miei, legati in una coda bassa spettinata distratta come la mia , con una utilitaria come la mia (ma nera) e che oggi ha avuto un'idea come la mia. Eccoci qua, ecco cosa rende un semplice gesto come lavare l'auto una cosa particolarmente complicata.
Il truzzo della macchina ha le portiere aperte, si muove sicuro, è serio e concentrato nel suo aspirare certosino OGNI anfratto della sua auto. E dalla sua auto non esce la musica di Nora Jones, che io avevo (poveraccia) in mente di mettere mentre mi aspiravo la mia. No, il truzzo della macchina è un uomo che sa capire il momento amare la vita giocare col vento, è un uomo che sa le cose, conosce i segreti, non ce n'è, lui sa tutto e sa ad esempio che per lavare bene la macchina ci vuole la musica techno, che tiene rigorosamente a volume alto e che fuoriesce dall'abitacolo ritmando il nostro lavare nel tramonto (è davvero molto romantico tutto ciò, ma lo dico proprio perché è vero).

Il truzzo della macchina ha l'auto più accessoriata di una settantenne che va a ballare il liscio, dentro e fuori. Tutta cromata pulita lucida, brilla da far male agli occhi. La mia no, c'ha anche uno striscio nerognolo in una fiancata preso una volta in un momento che stavo non mi ricordo. E insomma mentre prendo timidamente lo straccetto per asciugare le goccine in più, sento lo sguardo distratto del truzzo della macchina poggiarsi sui miei strofinamenti secchi, sento salire dentro il massimo dell'inadeguatezza interiore, ogni mio gesto è sotto stretta sorveglianza, ed E' SICURAMENTE SBAGLIATO. E mentre io asciugo le goccine, aspiro gli interni, strofino qui e lì, sento lo sguardo compassionevole (per l'auto) e di pena (per me) del truzzo della macchina. In fondo lo stimo, la sua auto lo seppellirà, per come la tratta. Io ci parlo, con la mia, per dirle che le voglio bene, che ci tengo. Ma lei sa che il truzzo ama di più la sua, si vede proprio, e la mia inadeguatezza sale.
E' molto simpatico, il truzzo, nonostante gli sguardi di pena, perché quando con il mio culone ho chiuso la mia portiera che sfortunatamente ha incontrato nel chiudersi la sua testa chinata a lavare non so quale piccolo angolino in basso nascostissimo della sua auto, non ha imprecato e non mi ha dato uno spintone per ricambiare. Gli ho detto Odido scusami e lui ha detto Scusa tu e io ho pensato Scusa cosa? che ti stavo decapitando. Come sei buono, truzzo.

Lo schiaffo finale dell'inadeguatezza è avvenuto quando ho finito molto prima di lui pur essendo arrivata molto dopo, e lui invece era ancora là che lavava, anzi, aveva preso il pennello e aveva un secchietto in mano e stava spennellando le ruote. Niente, sono indietro, indietro.

Comunque oggi lavando la mia auto a suon di techno ho capito una grande verità: l'anzianità di una macchina si calcola contando il numero di aghi di pino inficcati nella moquette e nei tappetini.
Almeno dove abito io, che è pieno.
(Se poi li trovi anche nella tapezzeria dei sedili, in quel caso l'auto va direttamente portata in un museo).

4 commenti:

  1. io sono del partito che la pulizia della macchina tocca all'uomo quindi non ci provo nemmeno. Se non fossi sposata la macchina resterebbe allo stato brado fino alla morte

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  2. immatricolata nel 2000, mai lavata...che dici rinnovo l'antitetanica?;)

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  3. Ma... davvero si può lavare l'auto?!
    Si impara sempre qualcosa, io pensavo che facendolo... chessò... si restringesse, diventasse cattiva come quei cosi là pelosi del film (i Gremlins?) o cose così.
    Mi si apre un nuovo orizzonte: tenuto conto che ho un distributore di benzina ora capisco perchè alcuni hanno anche l'autolavaggio!
    Però mica mi è venuta voglia di portare la macchina a lavare? Ci sono negozi di toelettatura per auto? Un po' come quelli per cani...

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  4. Tornando seri, sta cosa di non lavare l'auto l'ho presa da mio padre. Quando ero piccolo aveva una Renault 4 azzurro cielo talmente lurida che era cresciuta una piantina vicino al freno a mano!

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