mercoledì 12 agosto 2009

Sai di buono

Ho come l'impressione che le anime buone profumino. E le case delle anime buone profumino, anche. Ma il profumo di cui parlo non è quello artificiale. C'è un profumo di buono, c'è un profumo di bello, di bene. Non so in che altro modo dirlo. Ed è tutto il giorno, oggi, che penso ai profumi. A me gli odori mi si attaccano addosso. Gli odori, i profumi delle persone, delle case, di certe situazioni, io me li porto dentro. Io annuso l'aria, come l'animale che prende informazioni. E lo faccio ormai in modo consapevole; ho imparato a fidarmi degli odori. Raramente mi sbaglio.

Ci sono anime caramelle, ci sono amine salate, anime speziate e anime piccanti; ci sono anime malate e anime sole. Ci sono anime spaventate e anime depresse. Ci sono le anime bambine con gli occhi grandi sul mondo; ci sono anime che hanno fatto del dolore una corazza. Ci sono quelle che cercano prede dietro i cespugli e anime che vivono braccate. Ci sono anime deluse, anime aride. E ci sono anime ferite.
E poi ci sono le anime colorate che sanno di giorni allegri a ballare il valzer con un marito ormai andato, quelle con la fascia turchina a tener su una testa cotonata di capelli bianchi e occhi lucenti.

E tutte queste scie, tutti questi profumi di vita si mescolano nelle case, nelle scuole, nelle spiagge. Si mescolano odori al bar, sull'autobus o per le strade di una distratta giornata di riti ordinari.
Si mescolano, i profumi, sembrano confusi gli uni negli atri.
E allora io mi fermo, li riconosco, li distinguo e aspetto. A volte ci sono profumi che hanno storie che si vogliono raccontare.
E io mi limito ad ascoltare, con il mio naso.

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