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"E' ora di pranzo", attacca "mi siedo accanto alla mia pressa e addento i resti di pollo che porto da casa.
Accorre il caporeparto: "Smetti, nascondi via tutto, sta arrivando il padrone".
"Eh no, caro mio. Col poco tempo che ho, io continuo a mangiare. Il padrone viene a visitare le bestie? Le veda, le veda, metre fanno bagordi."
Saran passati, che ti dico?, due minuti ed eccoti davanti il boss, con codazzo di capi e guardie.
"Ah, il signore banchetta!" Lo guardo gelido e lui pure. Se ne va.
Mesi dopo c'è il rinnovo del contratto. Com'è, come non è, vengo licenziato. Io solo. Un capo mi dice: "Le cosce di pollo sono indigeste". Hai capito? Era per quell'episodio: avevo mancato di rispetto. Roba da pazzi.
Vado a lavorare alla Breda a da allora non perdo una lotta. Ho fatto tante ore di sciopero che ho perso il conto. Ora eccomi qui, ma non ho perduto la voglia di battermi. Come te. Però oggi la situazione non è granché bella. Ah, formidabili quegli anni!"
Racconto la conversazione all'editore. "Formidabili quegli anni? Ecco il titolo giusto!" Aggiudicato. >>
Tratto da: " Mario Capanna, Formidabili quegli anni, Garzanti Libri, Milano, 2007
Formidabili, quegli anni. Già.
Una bella dedica
9 ore fa
http://www.youtube.com/watch?v=dqVxddd_LEU
RispondiEliminasi vede che ce lo meritiamo...
a vanvera
RispondiElimina@stavomeglio: vero
RispondiElimina@Ubi Minor: in che senso?
che sono infastidito da persone come la Santadechè (Dago docet) che parlano. propriamente. a vanvera. di. continuo.
RispondiElimina:/ Condivido in pieno.
RispondiEliminaUna vanvera democraticamente eletta. La democrazia made in italy.