lunedì 12 luglio 2010

Lo sai che i papaveri



C'è un fatto, ed è che i campi di girasoli sono proprio una cosa bella. Ma a guardarli bene, i girasoli, sono anche una cosa parecchio spassosa.



Andando a lavorare ogni mattina, a destra e a sinistra della statale, tutto uno sbocciare di testine gialle. Io li guardavo e pensavo. Pensavo che un campo di girasoli parla, non c'è niente da fare.




Poi allora ho deciso di disegnare le cose che mi dicevano i campi di girasoli per fare un regalo ad un amico che è nato in giugno, come loro. E l'ho fatto.



E poi l'idea di condividerlo, lo spintone finale, la congiuntura astrale, il segno, la chiamata divina, il "fallo fallo fallo", la decisione definitiva (quello che volete voi, dai), l'ho avuto anche da questa foto qui, ché io le conosco quelle tre, e sono una roba bellissima, più dei girasoli.

Detto questo, un giorno per curiosità ci sono andata dentro, ad un campo, per vederli da vicino.
E, sì, lo so che i girasoli.
E sì, lo so che io son nata paperina e che ad un girasole medio gli arrivo a metà.
E sì, lo so che era esattamente trentasette anni fa.
(Ma che bel numero)

Ah, domani parto.
Ciao.

8 commenti:

  1. Per gli anni o per la quechua? :D (grazie grazie!)

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  2. E' proprio vero che sono una cosa spassosa i campi di girasoli, i tuoi poi son spassosissimi :-)
    Auguri ancora, auguri tanti, Lia!

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  3. Io non riesco a non immaginare cose, quando li vedo. Uno dei primi giorni, quando erano ancora chiusi e ce n'era solo qualcuno aperto, io li immaginavo a giocare a nascondino. Poi quello già aperto li tanava tutti (e tremila)! Ahahhahahaha.

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  4. stavomeglioquandostavopeggio13 luglio 2010 alle ore 20:39

    oh auguri eh!
    uh vacanze ah!

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  5. Applausi! Altrochè, applausi! (e auguri [ah, già, è il tuo compleanno :D])

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