martedì 5 aprile 2011

segnali

Ci sono dei fatti nella vita, come delle coincidenze, che ti fanno capire che quello che stai facendo, come dire, è nell'ordine giusto delle cose, che va bene così, è la strada. Come quella volta che io e la mia amica Francesca eravamo a Bariloche e andavamo su per la montagna, era estate, non c'era nessuno, io dicevo Saliamo, saliamo, voglio arrivare fino a là, e là era un sacco dopo, in alto, e lei mi diceva Guarda che la montagna frega, non è vicino, e io Sì sì, andiamo. Poi arrivate in cima c'era anche la neve, la mia amica mi diceva Fotografa che questa la racconto, fin dove siamo arrivate (era anche un po' incazzata per la fatica, secondo me), e c'era un paesaggio che non vi sto a dire, ci siamo sedute su una roccia che sembrava una poltrona messa lì per guardare sotto e tutt'intorno, dava l'idea dell'infinito, non conosco la montagna ma quella volta sembrava proprio così, l'infinito. E io ho detto Qui manca che passi un'aquila e direi che nella vita posso anche morire, che le ho viste tutte (a 19 anni si fanno queste pensate idiote). E l'aquila è passata, è arrivata da lontano, un volo meraviglioso, era enorme, splendida, mi batteva il cuore forte, mi ricordo. Io mi son sentita di un pieno interiore che faccio fatica a spiegare (poi lasciamo perdere che eravamo solo io e lei e io sapevo da Piero Angela che le aquile tirano su anche le pecore dalla forza che hanno. Quindi mi è venuto da fare un pensiero, ho pensato: e se ci tira su a me e a te e poi ci porta nel suo nido per i suoi pulcini di aquila? Io avevo paura davvero, la Francesca mi guardava come dire Sei scema proprio. Lei sapeva sempre come tranquillizzarmi).

E insomma dico questo perché nella vita ci sono dei fatti che ti fanno capire che sei nel giusto, come oggi che con i bambini a scuola siamo andati al mare a piedi (a noi ci basta attraversare la strada, siam fortunelli) per sentire i suoni della natura, in particolare le onde, perché c'è un amico pirata che ci ha detto che è arrivato in un'isola della musica e che là la natura suona. Allora siamo andati a sentire se il mare suonava, e insomma lì c'era un signore che pescava, i bambini avevano visto una cassa strana e la volevano, credevano fosse un messaggio del pirata, ma era in acqua e io non mi volevo bagnare, allora ho detto Ci aiuta il signore qui, che ha gli stivali, e lui era felice di aiutarci, è andato a prendere la cassa ma era solo una cassetta della frutta, niente messaggio, ci abbiamo messo le conchiglie, e comunque quel signore con gli stivali era Raul Casadei.
Abbiamo fatto un sacco di chiacchiere e ci ha anche fatto l'autografo e le foto e abbiamo cantato Ciao Mare e comunque anche lui una volta era un maestro elementare.

Insomma, volevo dire che secondo me questo è un segnale che ci dice che siamo sulla buona strada.

18 commenti:

  1. fantastica donna :) tra l'altro Bariloche e l'aquila a me hanno messo su una voglia di tornarmene sulle Ande che non ti dico :)

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  2. Eh, eh! Voglia di tomar mate! :))

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  3. cara mia sei bellissima da leggere sempre! :)

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  4. sì, sì, è un segno inequivocabile!

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  5. Ah io non ci sono mai stato in Bariloche :( Ho attraversato la cordigliera ma Bariloche proprio mi manca.

    Bel post :)

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  6. ...e io, che sto appunto puppando il mate pomeridiano dalla mia bombilla, mi son quasi strozzato nell'apprendere che Raul è ancora vivo!
    ...
    ...
    Anche se mi resta sempre il dubbio che in quella scuola lì ci sia una qualche muffa lisergica. ^________^

    Flèp66

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  7. oh quanti bevitori di mate ci sono?? bisognerebbe fare un raduno! :)

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  8. Mastra grazie ^.^
    Chiara, nella vita ci son segni che lascia fare!
    Santiago, Bariloche nel 93 assomigliava ad un paesino svizzero, belllino; ora non so. Ma cosa sono le Ande?! *.*
    Flèpp66, innanzitutto invidia per il mate del pomeriggio (me la spieghi questa però!), poi sulla muffa lisergica... ce l'hai proprio con le allucinazioni te! :DD Cmq no, io ci son cascata da piccola, in un pentolone lisergico, e sono irrecuperabile :)

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  9. Ah, e Raul è veramente un uomo straordinario, lascia dire.

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  10. Ecchcc'è da spiegare? Acqua bollente e yerba mate con palo liscia in una tazzona da 1/2 litro, bombilla utilissima per scansare il blocco intestinale, mentre carico le istruzioni dei robottini. Amo il mate, specie nei lunghi viaggi quando ne preparo un paio di litri con la menta e lo zucchero bianco.
    Flèp66

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  11. Flèp, tu sai troppo. Sei argentino?
    Santiago, s'organizza, perché no! :)

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  12. Avrei detto che Flèp66 fosse argentino, ma poi ha scritto che lo beve con lo zucchero bianco. Purtroppo caro Flèp saresti tacciato come un eretico da mio padre! :D ma anch'io ogni tanto lo bevo con lo zucchero :)

    Zazie, allora un giorno bisogna berlo a spiaggia! Ma tu non lo bevi? in erboristeria la yerba te la vendono. A Rimini trovi pure il dulce de leche :D

    Dicono che Bariloche sia diventata un bel po' commerciale, ma il posto è ancora bello.

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  13. Tranquillizza il babbo: lo zucchero lo metto SOLO quando lo bevo freddo con menta tunisina (mi sento un po' come la parodia di Battiato che faceva Fiorello), come coadiuvante per i viaggi in auto. In tazza, caldo giusto, lo bevo con palo per gustare l'amaro e liscio, da bravo ortodosso (ma senza tutti i rituali che mi hanno spiegato).
    Flèp66

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  14. io comunque alle cascate di iguazu l'ho visto (è verità) preparare dentro la lattina della sprite, con la sprite e il ghiaccio (per i bambini). L'ho vissuta come perversione estrema. So che qualcuno qui si sta sentendo male :DD

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  15. ah ok, no se è freddo è un altro conto. Viene considerato tererè ;)

    Zazie, essendo vicina alle cascate è più probabile, visto che sei vicina al Paraguay e in posti caldi

    Io il tererè l'ho sentito in Entre Rios, sopra Buenos Aires. Era buonissimo, inoltre aveva dello zucchero ed era rinfrescante :)

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  16. stavomeglioquandostavopeggio5 aprile 2011 alle ore 21:05

    che fortunella! a me non capitano mai segnali positivi , negativi invece un bel pò ...mmmh devo aver sbagliato qualcosa

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  17. Non so se siano segnali che indichino su che strada siamo, ma sicuramente son cose che capitano a chi cammina, non a chi sta fermo.
    Grazie, mi hai fatto rivivere quella sensazione lì che provai tanto tempo fa (ma nel mio caso era una volpe)

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