venerdì 11 gennaio 2019

regali post Natale

In questi pomeriggi di tempo libero di inizio anno, al ritorno da scuola, finite le incombenze domestiche e la gestione dei figli che è sempre meno necessaria, visto che adesso è la fase "bussa prima di entrare (ma sii in prossimità)"; in questi pomeriggi di poca luce, solitudine, noia e tepore da termosifone, io per lo più studio, ma non come una volta con i libri, per lo più studio su YouTube dove trovo divulgazione anche di buon livello. E poi ogni tanto torno al pianoforte, con la scarsità, l'inettitudine e la tenacia che mi son proprie e sulle quali mi adagio beata. Sto studiando lo stesso pezzo da un anno almeno, ci vado ogni tanto, non procedo, imparo un piccolo passaggio e poi mollo, per dover ricominciare la volta dopo, anche a distanza di mesi. "Sei piena di interessi", m'han detto. No, sono dispersiva. Ma fa lo stesso. 
Prima mi è tornata voglia di andare al pianoforte, mi sono messa a suonare, ho capito qualcosa in più, poco per la verità, ma la cosa bella è che mentre suonavo ho sentito l'odore del salotto del nonno Silvano, quello che ho conosciuto poco, quello che aveva un orecchio mezzo tagliato e che ci diceva, a noi ventesime nipoti, le più piccole, che erano stati i topi di notte, cosa a cui ho creduto sempre. Ecco, mi è tornato in mente quel nonno lì, quello che ci guardava credere ai suoi racconti e rideva tanto. E per me ridono così solo i nonni di una volta, quelli che hanno la giusta distanza, che sanno prendere in giro i nipoti e non ci pensano nemmeno di educarli, quelli che non è compito loro, che i nipoti se li vogliono godere e basta, che nella vita è meglio fare spallucce, quelli che fanno più guai dei piccoli, che sono complici e che fanno l'occhiolino, quelli che non hanno più voglia di baruffare, che han fatto il loro tempo, e non hanno più voglia di esser seri.
Ho sentito quell'odore, veniva su dal suo pianoforte e io dal nonno lo sentivo perché mi sedevo là e strimpellavo e mi piaceva tanto che sarei stata le ore, ma chissà perché il tempo per pestare sui tasti per me era sempre troppo poco.
Io mi sa che mica suono il pianoforte perché voglio imparare, sono anni che dico che devo andare a lezione e non mi decido mai. 
Io suono il pianoforte per questi regali qua.