martedì 18 aprile 2023

ho sentito piangere una lumaca

Che nella vita, ve lo dico, c'è un prima e un dopo l'aver sentito piangere una lumaca, soprattutto per come è successo a me, vi racconto, stamattina a scuola un bambino è arrivato con una lumaca dentro una bottiglia di plastica, le aveva messo dentro anche delle foglie, era un regalo per una sua amica (nuova generazione della seduzione: una volta mazzi di fiori, adesso cesti di lumache), e questa lumaca è stata con noi tutta la mattina, di braccio in braccio, vicino alle costruzioni, ai disegni, alle bamboline, e io la guardavo e soffrivo per lei tanto che ad un certo punto mi sono immedesimata, mi è venuta anche la nausea, l'ho detto ai bambini, per favore liberatela nel prato, non è giusto, ma niente, la lumaca doveva restare là per il pubblico sguardo a girare per i tavoli dentro la bottiglia, la violenza dell'acquario, e insomma ad un certo punto sento un sibilo. E niente, lo ignoro. Poi lo sento di nuovo, so che non è un mio acufene, conosco molto bene tutta la sinfonia dei miei acufeni, è un sibilo esterno, dico alla mia collega Senti il sibilo? Sì, lo sento, bambini tutti zitti. E il sibilo non c'è. Poi siamo andati in giardino, la lumaca sempre nella sua bottiglia e non so perché loro hanno deciso che era ora di liberarla e l'hanno liberata. E allora io e la mia collega abbiamo capito che il sibilo era il suo pianto. 

Fine.

Sono giorni strani.

mercoledì 22 marzo 2023

Al vòusi

 Un òman l'éra aquè

disdéi s'una scaràna

e t'un minéud l'è andè.

Anca la su vòusa

ch'la è acsè pina ad véita

la sòuna tra la memòria

mò léu t'a n'e' vèid piò.


Nino Pedretti