Quella mattina D. con gli occhi ancora chiusi aspettava di sentire il rumore del latte, seduto in cucina. La serata lo aveva devastato.
La moka aveva borbottato poco prima e D. aveva spento il fuoco. Nel dormiveglia di una mattina che non riusciva a decollare, con la testa abbassata e l’orecchio vigile, aspettava ora, perché poi?, il rumore del latte, senza ricordare che il latte fa rumore solo quando è troppo tardi e il disastro è ormai compiuto.
E così, mentre la schiuma improvvisamente erutta dal pentolino, D. si alza di scatto, spegne il fuoco maledicendosi, appoggia le braccia al piano-cucina abbassando la testa, crollano le spalle, arrese in mezzo alle scapole, e D. si ricorda, come svegliato da un brutto sogno, del disastro della sera prima.
colpo di scena!
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